Presentato dalla Senatrice PD Laura Fasciolo un disegno di legge che mira ad istituire la figura dello Psicologo Scolastico
Spesso ci si chiede perché lo psicologo non sia una figura di riferimento per le scuole italiane e accresce lo sconcerto nel riscontrare il netto aumento delle richieste di aiuto da parte di genitori che riconoscono nei propri figli, problemi comportamentali, affettivi, di linguaggio, emozionali e con sempre più frequenti problemi legati all’apprendimento.
Sappiamo che il primo ambito educativo di ogni bambino è la famiglia, il secondo è decisamente la scuola. Ma ad oggi la scuola, istituzione predisposta dallo stato, non ha le giuste figure professionali con le specifiche competenze per riconoscere e ancor di più, intervenire su queste problematiche. Gli insegnanti, si sentono carichi di un peso troppo grande per loro e, ahimè, la loro figura ed il loro ruolo di educatore non è più riconosciuto.
Nella maggior parte dei paesi europei, per legge, lo psicologo scolastico è presente nelle scuole pubbliche e dipende dal Ministero dell’Educazione o dagli enti locali (Austria, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Portogallo, Svezia, Slovacchia).
Fino ad oggi, in Italia, non vi è un riferimento teorico e normativo che regolamenti questo tipo di attività; la figura dello psicologo è chiamata dall’istituzione scolastica solo per brevi consulenze o interventi per lo più connessi a problematiche dello sviluppo e nella maggior parte dei casi ci si rivolge alla ASL solo per fini diagnostici. Qualsiasi intervento messo in atto è limitato nel tempo, risulta perciò poco efficace e non si è ancora riuscititi a rispondere a questa crescente richiesta di aiuto.
Di recente si fa strada uno spiraglio per la realizzazione di interventi concreti, grazie, al disegno di legge, presentato della senatrice del Pd Laura Fasiolo (DDL 2338) secondo il quale lo psicologo scolastico svolgerebbe le seguenti funzioni:
a) informazione agli studenti su temi riguardanti lo sviluppo dell'età evolutiva;
b) sostegno alla costruzione della personalità degli studenti e allo sviluppo delle competenze di vita;
c) supporto al benessere dello studente e degli operatori della scuola, come ambiente di apprendimento responsabilizzante e motivante;
d) prevenzione dai fattori di rischio e dalle situazioni di disagio quali: il cyberbullismo e i bisogni educativi speciali (BES);
e) supporto e formazione ai docenti e alla comunità scolastica nella gestione di situazioni di disagio;
f) consulenza e informazione rivolta ai docenti e al personale nelle varie fasi di sviluppo dell'età evolutiva;
g) consulenza psicologica rivolta alle famiglie per il supporto alla genitorialità;
h) interazione, ove opportuno, con figure genitoriali, professionali che intervengano, ad altro titolo, nell'ambito della scuola per il sostegno per la disabilità e per gli handicap.
Ci si augura, con il sostegno dell’ordine degli psicologi, che questo disegno di legge, da mera speranza, possa presto diventare una concreta realtà, contribuendo di fatto a ridurre le disuguaglianze, favorendo l’inclusione, per il benessere comune e delle future generazioni. E perché no, riuscire a rendere migliore questo paese.
Dott.ssa Antonella Luisi
Psicologa
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